Grazie all’uso di strumentazioni innovative, la visita optometrica determina l’acutezza visiva e misura con precisione lo stato refrattivo dell’occhio.
In questo articolo di Vision Ottica da Luca parleremo del controllo optometrico nel dettaglio: a cosa serve e in cosa consiste.
Controllo optometrico: cos’è
L’optometria è la scienza che ha come obiettivo la misurazione della vista e il miglioramento dell’efficienza e delle sue funzioni tramite dispositivi ottici o tecniche di educazione visiva.
Il controllo optometrico assicura un’analisi approfondita per individuare soluzioni personalizzate al benessere visivo del paziente.
Quindi, il controllo della vista viene effettuato da ottici optometristi specializzati ed esamina tutte le abilità visive attuate durante lo svolgimento della attività quotidiane tenendo conto delle attitudini posturali e delle abitudini personali per individuare gli ausili ottici più adatti ad ogni esigenza.
A differenza dell’esame oculistico che valuta lo stato di salute dell’occhio, la visita optometrica considera tutto il funzionamento del sistema oculare, diagnosticando specifiche necessità visive.
Controllo optometrico in che cosa consiste
L’esame optometrico consiste nel misurare la capacità visiva attraverso test specifici. Attraverso tale visita si è in grado di approfondire lo stato refrattivo dell’occhio e tutte le condizioni fisiologiche necessarie a una visione confortevole.
Dopo una prima fase di ascolto e raccolta di informazioni sulle attitudini quotidiane del paziente, l’ottico optometrista procede con:
- misurazione del visus (decimi), sia da lontano che da vicino;
- esame refrattivo oggettivo tramite lettura del riflesso retinico;
- esame refrattivo soggettivo attraverso occhialino di prova o forottero per determinare una refrazione corretta ed equilibrata;
- valutazione dell’efficienza visiva per stabilire capacità accomodativa, motilità oculare, equilibrio binoculare
In base ai risultati di questi test, l’ottico-optometrista sarà in grado di determinare se sono necessarie correzioni visive e se sono presenti eventuali problemi di salute degli occhi e, se necessario, prescrizione delle lenti correttive adeguate a compensare i deficit visivi e allo stesso tempo adattarsi alle abitudini personali.
Frequenza dei controlli optometrici della vista
In generale, è consigliabile che adulti di età compresa tra i 18 ei 60 anni si sottopongano a un controllo ottico della vista almeno ogni due anni, mentre gli adulti di età superiore ai 60 anni dovrebbero farlo annualmente.
Tuttavia, in presenza di condizioni oculari preesistenti o altri fattori di rischio, l’ottico-optometrista potrebbe consigliare controlli più frequenti.